Mi devo sposare ma amo un altro: quando l’Amore ti travolge ad un passo dal matrimonio, la storia di Francesca una di noi

Questa è la storia di una ragazza che chiameremo Francesca. E’ il 2013 Francesca ha 29 anni, ha un lavoro tutto sommato gratificante in un mobilificio come interior designer e un fidanzato, Paolo un poliziotto che ama da 8 anni. Passa il suo tempo tra il lavoro, il fidanzato, le famiglie di entrambi e i lavori di ristrutturazione di una casa che insieme a Paolo ha comprato per trasformarla nel loro nido d’amore. Francesca e Paolo infatti avevano di comune accordo, deciso che i tempi ormai erano maturi per convolare a nozze, si sarebbero sposati il 12 settembre del 2014 giorno del compleanno di Paolo.

Il destino però decide di mostrare le sue capacità sorprendenti una mattina come tante altre quando al negozio Francesca, conosce Marco, il suo nuovo collega. Marco si sarebbe occupato dell’amministrazione e contabilità del negozio, era due anni più piccolo, una laurea fresca fresca in economia e due grandi occhi verdi.

Appena l’ho guardato mi sembrava il ragazzo più carino che avessi mai visto.

Francesca è turbata da questo suo nuovo e giovane collega ma non scambia l’attrazione fisica per qualcosa di più, lei sa bene come gestire cose del genere, in 8 anni di relazione è successo spesso di incrociare un bel ragazzo per strada o al lavoro ma quello che aveva con Paolo era molto di più, era un rapporto stabile, una conoscenza profonda che le regalava quella piacevole sensazione di serenità che nulla chiedeva di più se non il mantenimento di quello status, chimera per tante sue amiche single che lamentavano uno stato di “zitelle” esageratamente aggravato, dai 30 anni ormai alle porte.

Ci sono tuttavia cose che non possiamo padroneggiare, Francesca su Marco imparò a ricredersi molto presto, questo ragazzo non era solo carino, era brillante la faceva ridere e ci sapeva davvero fare, era diventato senza che la ragazza se ne rendesse conto, il motivo delle gonne di Francesca, del trucco sofisticato, dei suoi capelli sempre a posto. Marco conosceva bene la situazione sentimentale di Francesca, ma nonostante questo non mancava di palesare un certo interesse nei confronti della ragazza; aveva sempre una battuta pronta che le ricordava quanto fosse carina, non dimenticava mai di passare davanti all’ufficio di lei senza lanciarle un sorriso. Francesca era davvero turbata da Marco, quel ragazzo non le aveva solo rubato l’interesse ma anche molto tempo con Paolo, non riusciva più a lasciarsi andare con il fidanzato, le voglie sessuali erano sparite sostituite da fantasie rivolte solo a Marco e l’unico momento in cui le lasciava andare era la sera nell’intimo della sua camera da letto. Nonostante questo, Francesca si sforzava ogni istante di “pensare alle cose serie” e cacciare quei pensieri che stavano diventando qualcosa di più di una semplice attrazione. Si era buttata a capofitto nell’organizzazione del matrimonio, e nella supervisione dei lavori della casa, si sarebbe sposata da lì a pochi mesi ed era giunto il momento di pensare solo a lei e a Paolo e fino ad un certo punto la cosa sembrava funzionare. Funzionava perché violentava e reprimeva i suoi sentimenti, fino a quando alla vigilia delle festività natalizie il capo di Francesca decide di organizzare una festa per lo scambio degli auguri prima delle ferie.

Non serve essere dotati di rara lungimiranza per capire come Francesca abbia passato l’intera serata, accanto a Marco ovviamente, a parlare e a ridere, a sfiorarsi ma sempre per caso però, come quando metti molto vicine due calamite e queste pur non potendo resistere all’attrazione si staccano per pochi istanti. Quella sera Marco si offrì di accompagnarla a casa in scooter, e provò anche a baciarla alla fine ma Francesca preferì risalire a casa spaventata e sorpresa manco avesse visto un ufo, senza dirgli nulla se non un, neppure troppo convinto, NO. Combatteva tra due sentimenti Francesca, tra la voglia sempre più crescente di Marco e la paura di fare del male a Paolo, il suo fidanzato da sempre, il suo migliore amico, di deludere la sua famiglia e gli amici per non parlare della casa, della loro casa catalizzatrice di ogni singolo risparmio “come si fa a mandare al diavolo tutto ”. Francesca quella sera si era decisa, avrebbe mandato al diavolo i nuovi sentimenti che stava provando per Marco, sapeva di poterli controllare, di essere abbastanza forte per farlo e con la complicità delle giornate di festa non avrebbe visto Marco; che cosa se ne faceva di un altro uomo, per giunta più piccolo se ne aveva già uno? Che senso avrebbe avuto lasciarsi andare a questa passione con il rischio che sarebbe finita in un attimo? Perché doveva lasciare la sicurezza per l’incertezza? Testarda com’era riuscì anche nel suo intento, fingeva un mucchio di impegni, anche al ritorno in ufficio si dileguava un attimo dopo la fine del suo turno senza salutare nessuno per evitare di incrociare gli occhi verdi di Marco, aveva calcolato i tempi, gli orari, i turni con impeccabile precisione. Ma a quasi un mese dal matrimonio, ecco che il destino di prepotenza si prende quello che è suo, il senso della nostra vita e lo fa disegnando per Francesca e Marco lo scenario pazzesco in un giorno d’ufficio come altri. Bastano quattro elementi: un Temporale e un black out, una ragazza impietrita al buio, seduta alla sua scrivania che aspetta i tecnici e una strana sensazione di calore sulla schiena che prende senso quando l’umidità di labbra estranee si poggiano sulle sue e irrompono senza neppure chiedere il permesso nella sua confort zone, inebriandola.

Voglio che tu sappia che ti rispetto e rispetto la tua storia ma mi devi dire se sei felice anche senza di me.

Marco le sussurra solo questo all’orecchio prima di allontanarsi poco prima del ritorno della luce.

Francesca impietrita mantenne quella posizione ricordando una statua di sale, per alcuni istanti, prima che un coraggio che non sapeva di avere le regalò la forza di uscire veloce dal suo ufficio, infilarsi sicura in quello di Marco, permettere al ragazzo di alzarsi dalla sedia, afferrarlo per il collo e avvicinarlo al suo volto per baciarlo, alla luce del “sole”, davanti agli occhi sorpresi dei colleghi, senza paura dei pettegolezzi, senza temere di mostrare quello che provava, fregandosene del dopo.
Quel bacio, il loro primo bacio era un concentrato di passione repressa troppo a lungo ed era la risposta di Francesca alla domanda sussurrata da Marco:

No, non sono felice se tu non sei nella mia vita.

I giorni successivi furono forse i più duri per Francesca, tra confessioni e lacrime, tra inviti a sparire senza voltarsi indietro, tra grida di delusione da parte di quello che era stata la sua vita per 8 lunghi anni che lei non avrebbe mai voluto far uscire dalla sua vita ma che sapeva di dover abbandonare.

Il destino è così, arriva come uno tsunami e scombina la tua vita prende possesso delle tue emozioni e ti conduce dove vuole lui per stravolgerti l’esistenza e cambiarla.

Il 22 Dicembre del 2015 Francesca e Marco si sposeranno, non era una cosa da poco, alla fine ne è valsa la pena, non era Paolo l’uomo della sua vita e Francesca lo aveva capito.

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