Tra Genio e Follia: 6 personaggi folli diventati geniali

Quante volte abbiamo sentito nominare nella stessa frase le parole “genio e follia”?

Nel modo di parlare comune è quasi diventato un modo di dire o un proverbio, si pensa infatti che esista una linea sottile che divida il genio dal folle.

Non è del tutto vero né del tutto sbagliato.

Uno studio condotto da Fredrik Ullen dell’università svedese Karolinska, ha infatti evidenziato come la follia se ne vada spesso e volentieri a braccetto con la creatività.

Gli scienziati infatti, attraverso diversi test, sono riusciti a selezionare un certo numero di persone sane di mente ma con una grande creatività ed hanno così riscontrato diverse somiglianze con chi invece è malato di schizofrenia: Il fattore comune più evidente è quello che riguarda il talamo.

Questo, nei soggetti sani, riesce a filtrare la creatività in modo da ridurla, mentre nei soggetti malati di schizofrenia e bipolarismo, nonché nei geni, la creatività riesce a straripare e così si ha o un soggetto brillante oppure un malato mentale.

Dove sta dunque il confine tra genio e follia?

Le differenze per quanto riguarda i due soggetti non sono poi tanto vaste, semplicemente un genio è un malato di mente “lieve”, un soggetto non comune che però riesce a chiudere e limitare i filtri della sua mente ed apparire così un soggetto sano, mentre il malato di mente non riesce a farlo ed appare al mondo come una persona disturbata da cui stare alla larga.

Possiamo quindi dire che in un mondo popolato da geni, creativi e schizofrenici tutti queste persone potrebbero considerarsi “pazze”, solo che alcune sono più brave di altre a nasconderlo.

Basta pensare a quanti personaggi storici, ma anthe piuttosto attuali, sono considerati veri e propri geni, ma che in realtà nascondo le stesse radici dei folli.

Ecco i personaggi famosi che hanno vissuto tra genio e follia:

Charles Baudelaire:

Il famoso poeta viveva ai confini della sanità mentale. Alcolizzato e drogato, aveva diversi disturbi mentali che l’hanno spesso portato a tentare il suicidio.

Dino Campana:

Veniva considerato addirittura dalla sua stessa madre la reincarnazione dell’anticristo. Lo scrittore italiano fu spesso e volentieri internato in manicomio, dal quale puntualmente riusciva a scappare solo per poi essere nuovamente ricoverato.

Edgar Allan Poe:

Debiti, alcool e la morte della moglie lo condussero alla vera e propria follia che lo porta a girovagare per le strade delirando in stato confusionale.

John Nash:

Il matematico premio Nobel che ha ispirato il film “A beautiful mind”, era decisamente disturbato. Infatti, è stato spetto internato e ricoverato, sostenendo di essere l’imperatore dell’Antartide, fu sottoposto a varie sezioni di elettroshock.

Vincent Van Gogh:

Forse l’esempio più famoso dell’artista con problemi mentali. Morto suicida, la sua vita è stata contrassegnata da crisi depressive, epilettiche e vari ricoveri.

Sylvia Plath:

La poetessa alla fine ha dimostrato veramente di essere pazza. L’ultimo giorno della sua vita, portò latte e biscotti ai figli e poi, sigillate porte e finestre, si tolse la vita.

Ovviamente non tutti i geni o gli artisti sono pazzi, depressi o con qualche disturbo mentale, ma una mente tormentata per alcuni di loro è stata sicuramente di aiuto.

Oltretutto, chi di noi può dirsi completamente sano di mente? Chi stabilisce cosa è normale e cosa è folle?

Gli uomini mi hanno chiamato pazzo; ma la questione non è ancora risolta, se la follia sia o non sia l’intelligenza più alta.
(Edgar Allan Poe)

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