Le fantasie sessuali sono spesso viste come una sorta di tabù, se non addirittura come una forma di “devianza”, eppure è sufficiente fermarsi un attimo a riflettere per comprendere che non vi è ragione di considerarle in questo modo.
L’erotismo è fantasia
L’erotismo, nel senso più ampio del termine, è un mondo immenso e dalle infinite sfaccettature, e ciò è proprio perché fa rima con fantasia.
Come potremmo immaginare, d’altronde, l’erotismo senza fantasia? Se si privasse l’eros di qualsiasi fantasia ci si ridurrebbe esclusivamente all’atto sessuale in senso stretto escludendo tutto il resto, l’erotismo diventerebbe dunque un movimento “meccanico” privo di coinvolgimento e di slancio emotivo.
Nonostante questo, come si diceva, la società, o meglio le società, hanno sempre fatto fatica ad accettare la fantasia in ambito sessuale.
Sebbene l’erotismo sia, o meglio dovrebbe essere, parte integrante di una vita piacevole, appagante ed equilibrata, esso è spesso considerato un argomento “borderline”, non di rado anche per via di particolari credenze e restrizioni religiose.
La diffidenza, o in alcuni casi la non accettazione, tende ad essere più marcata per quel che riguarda le fantasie erotiche, da intendersi appunto come qualsiasi variante di quello che la società considera l’atto sessuale per antonomasia.
L’improbabile intento di categorizzare le fantasie erotiche
Ma al tirar delle somme, la fantasia erotica che cos’è? Proprio per stigmatizzare tutto ciò che esce dagli schemi, le società si sono spesso impegnate in un improbabile lavoro di categorizzazione delle fantasie, distinguendole tra perversioni, parafilie e quant’altro.
In realtà, questo lavoro di categorizzazione ha davvero poco motivo d’essere: in tante occasioni le società si sono posto l’obiettivo di creare delle categorie “ufficiali”, per poi accorgersi che tali distinzioni sono non solo inutili ma anche infattibili, dal momento che esistono infinite varianti intermedie.
Gli esempi, da questo punto di vista, sono tantissimi, si pensi a quanto veniva compiuto quando si credeva che esistessero più razze umane, oppure ai vari studi in cui si cercava di correlare le caratteristiche biologiche delle persone al loro carattere e ai loro comportamenti.
Anche nell’eros devono esserci dei limiti da rispettare
Ha dunque senso, nel 2023, doversi sforzare a categorizzare le diverse fantasie o anche a specificare che cosa, in ambito sessuale, può definirsi “fantasia” o meno?
Con questo, si badi bene, non si sta affermando che tutto debba essere concesso nel mondo dell’eros: esistono ovviamente dei paletti che devono essere rispettati e sono gli unici aspetti a cui si dovrebbe prestare attenzione.
Il primo, quello più importante, è ovviamente la consensualità: qualsiasi fantasia può concretizzarsi solo se rappresenta un desiderio comune con i partner con cui viene condivisa e, ovviamente, se viene vissuta con persone di maggiore età e del tutto in grado di intendere e di volere.
L’altro limite che è bene rispettare è prettamente introspettivo, ed è quello di approcciarsi alle proprie fantasie in maniera sana ed equilibrata.
Ciò che deve essere evitato è considerare la fantasia in maniera prioritaria rispetto all’intimità che si vuol vivere con il/la partner, considerarla come un atto in sé che prescinde, appunto, dalla condivisione con una determinata persona.
La fantasia erotica, in sostanza, non deve essere un fine, ma un mezzo.
I limiti alle fantasie sono quelli dettati dal rispetto
Sintetizzando al massimo quanto detto, si può affermare che gli unici paletti che andrebbero considerati nelle fantasie erotiche sono quelli dettati dal rispetto: il rispetto verso gli altri, prima di tutto, ma anche verso sé stessi e verso la propria dignità.
È emblematico da questo punto di vista, il fatto che anche chi ha fatto del sesso il proprio lavoro si ponga dei limiti pretendendo che vengano rispettati anche nello svolgimento della professione: se si da un’occhiata ad una delle pagine più ricche di annunci del portale Escortime, quella relativa alla provincia di Firenze, si può notare come tutte le operatrici specifichino in modo chiaro quali fantasie sono in grado di soddisfare ed è solo a queste, appunto, che i clienti devono attenersi.
Detto ciò, la classificazione di tutto ciò che esula dalla canonica penetrazione sessuale è un qualcosa che lascia il tempo che trova e, soprattutto, “demonizzare” ciò che può essere etichettato come “fantasia” ha davvero poco senso.