Rapporti orali fellatio: etimologia, storia e psicologia

Premetto che questo non è un manuale di istruzioni per il perfetto “pompino”, ma solo una lettura in chiave psicologica e sociale, perciò non vi aspettate che io vi spieghi le tecniche per potervi diplomare in quest’arte.

Assolutamente: arte!

La fellatio è un’arte e non tutti – e quando dico tutti è perché sono di larghe vedute – sono in grado di dilettarsi in questa dottrina!
Molte donne si credono le regine di questo ‘impero’ ma non è così, credetemi, non siamo noi a eleggerci “monarche del pompino” ma loro… gli uomini, che volendo ci possono anche ostracizzare se non ne siamo capaci!

Il termine “fellatio” deriva dal latino fellare che significa succhiare.
E perché proprio il latino? Perché tutte le parole medico scientifiche sono rimaste invariate, come del resto il “cunnilingus” per noi femminucce.
Ovviamente poi ci sono tutti i termini in “volgare” coniati nel tempo come il ” blow job” americano. Blow significa soffiare e sembrerebbe che il termine sia stato creato negli anni ’40, in seguito al proibizionismo in America, al tempo della massima fioritura del jazz, dove gli strumenti a fiato erano i protagonisti – fate voi il collegamento ipertestuale.

Ma torniamo a noi, i cenni storici e le etimologie vi potrebbero annoiare.

Quando pratichiamo la fellatio, ci “sottomettiamo” al volere del nostro uomo e sottomettersi non vuol dire esserne schiave perciò non vedete questa pratica come un gesto di schiavitù ma di compiacimento per il vostro partner: concedetevi a lui, ne rimarrà molto soddisfatto.
Il gesto della sua mano che accompagna la vostra testa non è da ritenersi “violento” ma da leggere in chiave più semplice: lui vuole avere il controllo sulla cosa, vuole che la sua donna gli dimostri che in quel momento lei è a sua disposizione e detta lui le regole del suo godimento!
Perciò lì sotto, non fate di testa vostra, lasciate che sia lui a suggerirvi i movimenti.
Ci avete mai pensato che questo gesto ha un altro risvolto? Lui non può farselo da solo, ha bisogno di noi, e l’atto in sé non è altro che la riproduzione della penetrazione, e quindi anche lì deve dimostrare la sua virilità e le sue regole!

Accompagnate il vostro uomo in questo viaggio, non siate prevenute e non fate le schizzinose pensando che lui sia egoista, perché in quel momento lo è e perché non concederglielo?

Fate appassionare il vostro uomo, fatelo sentire ‘al comando’. Non siete delle schiave in una piantagione di cotone, lo state semplicemente invogliando a desiderarvi sempre di più, gli state donando piacere. Dategli assuefazione!

Siate il profumo che inebria i suoi sensi, siate la sua musa per arrivare alla massima ispirazione, siate le note che pizzichino le corde del suo piacere….. E vedrete che oltre a rimanere lui molto soddisfatto, lo sarete anche voi, perché, se ne sarete capaci, potrete ritenervi ARTISTE!