Il punto G altro non è che il punto di maggior godimento della donna. G come goduria, appunto. Fu scoperto nel 1950 un ginecologo tedesco, tale dottor Gräfenberg, un uomo che, mentre i suoi simili negli anni Cinquanta volavano alto, avevano la testa presa nel progettare il primo viaggio sulla luna, lui la testa la teneva sprofondata da un’altra parte. Comunque negli anni il punto G è addirittura stato fotografato e si è scoperta la sua precisa ubicazione.
DOVE E’ LOCALIZZATO
Esso si trova a circa 7-8 centimetri sulla rotta della vagina, all’interno. Questo rassicura anche gli uomini meno dotati, diciamo che 7-8 centimetri è un tragitto fattibile da tutti. Il rischio maggiore è solo quello di sorpassarlo.
Il punto G non è per tutte. Mi spiego, tutte lo hanno ma non a tutte fa effetto: ad alcune provoca un piacere immenso, ad altre pare di non averlo.
Il godimento attraverso il punto G purtroppo o lo hai di serie, oppure non lo hai. Non è un optional aggiungibile come l’aria condizionata o i finestrini elettrici.
Una bella fregatura, anche per gli uomini che magari si mangiano il fegato per trovarlo e poi invece…
COME STIMOLARLO
Comunque, sfatiamo un mito. Il punto G non è un pulsante magico che come lo premi succede l’impensabile. Non è che come lo si tocca esplode la bomba del Listerine. Il punto G va a lungo stimolato per ottenere da lui un qualcosa, anche fosse un tiepido gemito.
Non fatevi spaventare però: potreste rientrare nella categoria di donne che attraverso il punto G possono anche raggiungere un orgasmo con i fiocchi e i contro fiocchi. Un orgasmo intenso l’intero corpo e perfino a stati alterati della coscienza. E poi ci sono quelle donne che hanno eiaculazione femminile con la stimolazione del punto G. Per tutto ciò la chiave sembrano essere preliminari prolungati ed una lunga stimolazione manuale e/o orale o un lungo rapporto. Per farla breve: occorre durare tanto a lungo quanto è necessario alla partner per avere un orgasmo del punto G durante il rapporto!
COME TROVARLO
L’unico modo per scoprirlo è lanciarsi alla scoperta del maledetto:
inserite uno o due dita nella vagina in modo da tenere il palmo della mano rivolto verso l’alto. Successivamente piegate leggermente le dita. La parete sulla quale si trova il Punto G è una superficie rugosa, proseguite tra la vescica e la pelvi, li si trova un’area molto sensibile. E’ molto probabile che non si riconosca al tatto (comunque è caratterizzata da una forma a cupoletta tondeggiante). Le migliori posizioni adatte allo scopo sono la “pecorina” oppure lei sopra.
Che dire, non vi resta che partire all’avventura e che la fortuna sia con voi.