Ha 35 anni, è iraniana e residente in Canada:
Mi chiamo Soraya Doolbaz e di professione fotografo peni.
La giovanissima e creativa fotografa ha creato un vero e proprio guardaroba per peni. Si tratta di una collezione completa: outfit per ogni occasione!
Sono dei vestitini simili a quelli delle bambole, per incorniciare, come in un bel quadretto, chiunque raggiunga il proprio apice e voglia farsi due risate vedendolo abbigliato a festa.
Non manca proprio nulla: smocking, giacchini, cravatte, cappellini, tute, divise da marinaio e da soldato.
La proposta, naturalmente ironica – ma anche notevolmente provocatoria – , vanta la riproduzione di veri e propri personaggi storici realmente esistiti, visti in luce ‘pene’.
I cosiddetti “dick-tators“, tra cui Napoleon Boner Parte, Fidel Cockstrocke, Cumrad Stalin, Donald the Dick Trump e Benito Mussoweenie.
Ma ci sono anche semplici ”omini”, personaggi normali, come Mr Dickman, Dong Dapper, Here’s Willy (gioco americano) e Rabbi Shafstein (simpatico e buffo pene coi ricciolini da ebreo).
L’insolita esposizione fotografica è stata ufficialmente inserita tra le migliaia di gallerie newyorkesi.
Il mio progetto si chiama Dicture Gallery ed è esattamente quello che sembra: una collezione di foto sui cui sono ritratti dei peni. Io però non faccio solo normali foto di peni, ma si tratta di foto che subiscono un piccolo ritocco personale. Un tocco artistico ad un’altrimenti seducente e moderna dotazione naturale dell’uomo.
Ho visto e scattato foto a diversi peni nella mia vita, come del resto i miei amici gay single. Tra l’altro, loro gli scatti più belli li tengono e collezionano. L’idea di questa mostra è paradossalmente nata così. A forza di confrontarci ho pensato che poteva essere carino e divertente trasformare i peni in soggetti di alta moda.
L’unica richiesta della fotografa ai suoi modelli è quella di essere accompagnati da una partner: occorre infatti che il pene-soggetto stia in erezione almeno per 30-40 minuti (eheh).
Il mio obiettivo era quello di far ridere la gente.
Inoltre, il messaggio che voglio trasmettere è molto semplice: gli uomini dovrebbero essere orgogliosi dei loro cazzi indipendentemente dalle loro dimensioni e caratteristiche. Donne e uomini gay non dovrebbero avere vergogna a goderne pienamente.
Mi chiedo dunque, se molti lo amano, peché è sempre così nascosto?
Secondo me, gli stessi uomini provano un po’ di vergogna nel mostrarlo e forse proprio per questo tette e chiappe sono diventate le parti del corpo più intriganti da fotografare.
La Doolbaz ha poi aggiunto:
Peni e testicoli erano messi in bella mostra nelle statue dell’antica Grecia e nell’epoca romana. Poi è entrata in gioco la religione cattolica che ne ha censurato la visione con la classica foglia di fico.
Spero che le mie foto siano lo slancio, ciò che permetterà di tornare ad accettare i genitali per quello che sono.
Bisogna far luce ed ironia su uno dei nostri più grandi tabù.
Mostra peculiare, ogni singolo pezzo della quale vale oltre 10 mila dollari.
Ed intanto, fuori dalle gallerie newyorkesi, dove sono esposte le creazioni, la fila di donne incuriosite cresce.
Chiunque fosse interessata/o ad ammirare le creazioni dell’artista o, perché no, a candidarsi come ipotetico modello, potrà trovare maggiori informazioni sul sito ufficiale di Soraya: https://dicture.com/.